Isola di Stromboli (STRONGYLE) Superficie 12,6 kmq. Abitanti 550
Numero di catalogo: 0101-04= Altezza sopra il livello del mare: 924 m Ubicazione: 38.789°N, 15.213°E Superficie totale: 12.6 chilometri quadrati (isola di Stromboli) |
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Lo Stromboli, uno dei pochi vulcani sulla terra in attività quasi continua, costituisce la più settentrionale delle sette Isole Eolie. Il suo edificio si alza più di 920 metri sopra il livello del mare, ma la sua base si trova a una profondità di circa 2000 metri sotto il livello del mare. Diversamente da quanto possa sembrare quando si vede lo Stromboli a distanza, questo vulcano è molto complesso, rispecchiando la sua storia, che è caratterizzata dalla crescita e successiva distruzione di una serie di edifici vulcanici. La vita di ciascuno di tali edifici sembra terminare con un collasso di settore, cioè una voluminosa frana di roccia, che lascia una enorme nicchia (o un anfiteatro) di collasso. Dopo il collasso più recente, circa 5000 anni fa, un nuovo edificio ha cominciato a costruirsi all’interno dell’ultima nicchia di collasso, che è conosciuto come “Stromboli attuale”, il cui versante attivo costituisce la Sciara del Fuoco. I crateri sommitali di questo edificio si trovano ad una quota di 750 m circa, cioè più di 100 metri al di sotto del punto più alto del vulcano. Immediatamente sopra l’area craterica (anche conosciuta come “terrazza craterica”) si erge il Pizzo sopra la Fossa, destinazione di molti visitatori che permette una vista spettacolare verso l’interno dei crateri. Da diversi decenni, si sono potuti distinguere tre crateri principali attivi, uno nell’estremità nord-est dell’area craterica, uno al centro, ed il terzo nella parte sud-ovest. Ognuno di questi crateri contiene diverse bocche eruttive, la cui quantità (e le cui dimensioni) variano a seconda i livelli dell’attività eruttiva. In periodi di attività più intensa, il numero di bocche in attività può essere fino a 10. I crateri attivi sono luogo di un’attività persistente, in corso da diversi secoli, che normalmente consiste in piccole esplosioni ben separate tra loro, con lanci di frammenti di lava incandescente e variabili quantità di cenere fino a qualche decina o centinaio di metri sopra le bocche. Le esplosioni al solito durano qualche secondo o decina di secondi, e sono ben separate tra loro, con intervalli che possono variare fra un minuto e diverse ore. Tale attività viene chiamata “stromboliana”. Durante i periodi di attività più accentuata, alcune bocche producono un’attività di lancio di brandelli lavici quasi continua (“spattering”), che raramente possono portare alla formazione di piccole colate di lava intracrateriche, come alla fine di agosto 2009 e il 7 gennaio 2010. Eruzioni con emissione di colate laviche (trabocchi dai crateri o apertura di nuove bocche effusive fuori dai crateri) avvengono ad intervalli irregolari (mediamente una o due volte per decennio) e portano alla temporanea cessazione dell’attività stromboliana persistente ai crateri sommitali. Le colate possono raggiungere il mare, dove si formano delta lavici che al solito vengono rapidamente erosi dall’azione del mare. Tali effusioni possono avere durate fra pochi giorni e molti mesi (eruzione 2002-2003: 206 giorni). L’inizio di un’effusione lavica spesso è accompagnato da forte attività esplosiva ai crateri sommitali. Il fenomeno più pericoloso nell’attività dello Stromboli sono esplosioni più grandi rispetto all’abituale attività stromboliana, cosiddetti “parossismi”. Molti di questi eventi lanciano bombe e blocchi di dimensioni plurimetriche nell’area sommitale (il Pizzo sopra la Fossa). Durante i parossismi più forti, la ricaduta di materiale piroclastico incandescente può causare incendi nella vegetazione sulle pendii esterne del vulcano. I parossismi più forti negli ultimi 100 anni sono stati quelli del 1919, 1930, e del 2003.
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- La flora di Stromboli comprende un importante endemismo delle Eolie, il Cytisus Aeolicus, alberello della famiglia delle Leguminose, che un tempo doveva costituire folte macchie lungo i pendii dell’isola. Oggi questa specie sopravvive in località Schicciole, e per la sua tutela è stato varato un progetto (“Eolife 99”) cofinanziato dalla U.E., che riguarda anche un altro interessante endemismo, la Chenopodiacea Bassia Saxicola, presente sull’isolotto di Strombolicchio.
- Cenni storici
- La più lontana e la più orientale delle Eolie, Stromboli dista circa 22 miglia da Lipari. L’isola è un vulcano che emerge dal mare; la parte emersa, in attività persistente almeno da 2000 anni, si è formata principalmente durante due cicli di attività . Un ciclo antico, costituito da eruzioni di materiale solido e da colate di lava, che ha formato tutta la parte orientale dell’isola; un ciclo più recente, costituito da colate laviche, che ha formato tutta la metà occidentale dell’isola. L’attuale attività viene considerata come facente parte del ciclo recente. La zona craterica è formata da tre coni attivi, la cui attività vulcanica è prevalentemente a carattere esplosivo.
- Stromboli è l’unico vulcano in Europa e uno dei pochi al mondo in attività eruttiva permanente. è per questo che l’isola è stata definita, sin dall’antichità classica, “faro del Tirreno”. Stromboli venne abitata fino all’età del bronzo. Nel 1975, è stata scoperta una necropoli greca con tombe della fine del IV e dei primi decenni del III sec. a.C.
- L’attività economica era basata sull’agricoltura e il suo porto era meta di sosta delle navi mercantili che attraversavano il Tirreno. Il calo demografico dell’isola si ebbe nel 1930, quando una fortissima eruzione ed uno spaventoso maremoto convinsero moltissimi isolani ad emigrare. Negli anni ’50 cominciò a svilupparsi l’attività turistica e molte delle case in stile eoliano, abbandonate ai tempi dell’eruzione del 1930, una volta ristrutturate sono diventate meta di vacanze.
- Informazioni generali
- È la più settentrionale delle isole e conta una popolazione di circa 400 abitanti. L’isola, a nord della quale si leva ripidissimo lo scoglio di Strombolicchio, è costituita da un edificio vulcanico, che tocca i 926 m, e presenta varie bocche eruttive, perennemente attive, con spettacolari eruzioni di lapilli e materiali incandescenti, che precipitano lungo la ripida parete chiamata Sciara del Fuoco. L’ apparato vulcanico costituisce un cosiddetto strato-vulcano o vulcano misto, in cui cioè rocce derivate da colate laviche si alternano a strati di materiali piroclastici. Si spinge sotto il mare per mille metri circa: furono infatti sottomarine le prime manifestazioni eruttive, risalenti all’ era cenozoica o terziaria. Alte e dirupate sono le coste, con esigue spiagge. La popolazione vive nei centri di Ginostra e di Stromboli, e le attività economiche tradizionali sono la pesca, la viticoltura e la raccolta dei capperi, nonché, in crescente misura, il turismo. Scavi archeologici hanno portato alla luce resti di una necropoli greca.
- Escursioni via Terra Partendo dal molo di Scari ci si può dedicare ad una prima perlustrazione delle stradine e dei vicoli di S. Bartolo, patrono dell’ isola. Di fronte allo scalo di Ficogrande, a circa un miglio dalla costa, si erge maestoso (dalla forma di un castello medioevale) l’ isolotto di Strombolicchio. Quanto appare è il resto di un piccolo cono di un’ eruzione laterale.
- Trekking Di interesse naturalistico è la scalata al cratere. Tre le ore di marcia per giungere ad alta quota, potendo così assistere alle esplosioni da zone vicine. È opportuno effettuare l’ escursione con guide autorizzate.
- Escursioni via mare Partendo da Scari, giungendo allo specchio d’acqua antistante Punta Labronzo si può ammirare la “Sciara del Fuoco”: pittoresca esplosione di lapilli e colate di lava incandescente. Proseguendo si giunge al piccolo borgo di Ginostra, paradiso incontaminato, fra il verde della macchia mediterranea ed il blu del mare.
- La Sciara del Fuoco Muro di roccia, che sprofonda negli abissi più profondi, a fondali inaccessibili ai subacquei, puntando verso l’antistante Fossa del Tirreno (profonda oltre tremila metri).
- La Dorsale della Sciara Si tratta di un’imponente dorsale con due picchi: il primo a 35 metri, il secondo a 20. Raggiunti i 35 metri, si apre un precipizio, che si perde in un abisso nero. Sulle rocce del fondo si scopre una grande quantità di stelle pentagono.
- La Secca di Scirocco Si tratta di un’imponente montagna circondata da una quantità di grandi massi ricchissimi di pesce e dalle morfologie spettacolari, tutti i suoi versanti sono ricoperti di gorgonie rosse.
- DA VISITARE:
- Osservatorio Vulcanologico, Chiesa di San Vincenzo
- ESCURSIONI:
- Al Cratere (obbligo di guida autorizzata). Ginostra, pittoresca e solitaria frazione di Stromboli, raggiungibile per gli amanti del trekking in quattro ore e mezzo di marcia
- DA NON PERDERE:
- Giro dell’isola con sosta: Forgia Vecchia (antica sciara); Punta dell’Olmo; Punta Lena (villaggio disabitato); Punta Lazzaro o Pertuso (Ginostra); Sciara del fuoco; Piscità e Ficogrande, elegante baia di fronte a Strombolicchio (isolotto alto 43 m. sormontato dal faro)
- NOTIZIE UTILI:
- Guardia medica: Via Vittorio Emanuele 090.986097
- Collegio Regionale Guide Alpine e vulcanologiche 095.7914755
- Snav 090.986003
- Siremar 090.986016
- LEGENDA: 1-Scari 2-San Vincenzo 3-Ficogrande 4-Piscità 5-San Bartolo 6-Sciara del Fuoco 7-Vancori (sopra i crateri del vulcano) 8-Ginostra